Viaggi & scoperte
Luoghi e percorsi, curiosità e consigli, alla scoperta dell’Elba e del mar Mediterraneo
Per Pascoli la notte di San Lorenzo e le sue stelle cadenti erano un doloroso ricordo della perdita del padre.
Nelle acque del Mediterraneo, tra la Francia, il Principato di Monaco e l’Italia, incorniciata da una delle coste più belle d’Europa, si estende per oltre 90.000 km un’area marina protetta di eccezionale rilevanza. È il Santuario Pelagos.
La mitologia del mare è un vasto oceano di storie affascinanti intrise di mistero e magia.
Nascoste dai flutti, tra le acque profonde e sinuose, si aggirano creature e divinità, le uniche tracce della loro esistenza affidate alla letteratura.
Di che colore è il mare?
È una domanda che suscita tenerezza, forse perché immaginiamo che a farcela sia un bambino curioso, che ci scruta con occhioni affamati di sapere.
Le coste frastagliate dell’Elba si ergono come antichi guardiani di pietra, scolpiti dall'incessante carezza del mare e dalla forza implacabile del vento.
Ad alzare lo sguardo verso l’orizzonte appare immenso, vellutato, inafferrabile; uno spettacolo maestoso, di fronte al quale ci si può sentire vulnerabili.
Nel cuore dell'Isola d'Elba si erge imponente il Monte Capanne, che con i suoi 1.019 metri di altitudine sfiora il cielo, affacciandosi solitario sull'orizzonte blu.
L’Adriatico è stato definito, dai romani, Mare Superum, ovvero “posto in alto”, in contrapposizione al mare Inferum, il Tirreno. È stato mare del Golfo di Venezia quando la potenza marina della Serenissima ne possedeva l’egemonia, estendendo i suoi domini fino ai porti pugliesi e al canale d’Otranto.
Si narra che l’arcipelago toscano nacque dalla dea della bellezza e dell’amore, Afrodite.
Sbarcati a Portoferraio, basta voltare a sinistra prima del centro storico e seguire il viale alberato per arrivare ad una suggestiva spiaggia con ciottoli bianchi e fondale traslucido, specialmente quando tira scirocco. È la spiaggia delle Ghiaie.
Il mare è un paesaggio vuoto che crea senso per l’eco che produce. Ad ascoltarlo attentamente, si possono udire voci, sussurri, antiche relazioni: a parlarci è una terra che ribolle al di sotto di un ipnotico moto ondulare.
Nella medicina monastica medievale l’hortus semplicium era uno spazio destinato alla coltivazione delle piante medicinali e aromatiche: un luogo di calma e tranquillità, antenato dei moderni giardini botanici.