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Viaggi & scoperte

Turismo sostenibile: buone pratiche per rispettare il mare anche - e soprattutto - ad agosto

Il Mediterraneo in estate: bellezza fragile

Ad agosto il Mediterraneo si riempie di corpi, voci, risate. È il tempo della luce che scalda e delle giornate che sembrano non finire mai. Ma è anche il tempo in cui le coste si affollano e i fondali si riempiono di tracce umane: in questa stagione, infatti, la pressione sull’ambiente raggiunge il massimo.

Sotto l’apparenza luminosa, il mare resta un ecosistema delicato, esposto a un equilibrio che necessita di essere conservato al meglio delle nostre possibilità.

Buone pratiche per un mare da rispettare

Ci sono gesti minimi che fanno la differenza. Portare via tutto ciò che si è utilizzato, evitare il monouso e la plastica – che il vento ruba in un soffio. Camminare leggeri, anche nel pensiero, scegliendo sentieri tracciati e spiagge dove la natura può ancora respirare. Osservare la fauna marina da lontano, senza invadere, senza toccare. Perché ogni creatura ha il diritto di rimanere libera, anche dall’essere toccata.

Piccole scelte che proteggono il mare

Il rispetto per il mare inizia dai dettagli, dai gesti quotidiani che sembrano minuscoli ma che, insieme, fanno la differenza. Di seguito, alcune attenzioni da portare con sé, come conchiglie invisibili raccolte sulla riva:

  • Scegliere una protezione solare che non danneggi la vita marina, priva di filtri chimici nocivi per i coralli e i microrganismi.
  • Portare sempre con sé una busta riutilizzabile per raccogliere i propri rifiuti (e magari anche quelli altrui).
  • Lasciare le conchiglie dove le troviamo: sono casa, nutrimento, ecosistema.
  • Alloggiare in strutture eco-friendly, oppure in glamping e campeggi a basso impatto, per restare più vicini alla natura.
  • Acquistare pesce da chi pratica una pesca locale, rispettosa e non intensiva.
  • Prediligere prodotti locali e di stagione, che raccontano il territorio senza sprechi.
  • Muoversi sull’acqua con mezzi leggeri e silenziosi, come SUP e pedalò, che non consumano carburante e invitano al movimento.
  • Indossare costumi realizzati con tessuti riciclati, o acquistati da piccoli artigiani del luogo: un modo per rispettare l’ambiente e sostenere le economie locali.

Il Parco Nazionale Arcipelago Toscano: isole che insegnano

C’è un luogo dove l’idea di sostenibilità prende forma concreta. È il Parco Nazionale Arcipelago Toscano: un mosaico di isole diverse, alcune celebri e accessibili, altre quasi intoccabili.

A Capraia, per esempio, l’esperienza del seawatching consente di ammirare la fauna marina in piccole barche, senza disturbarla. Bambini e adulti partecipano a laboratori e conferenze che raccontano il mondo sommerso. Si cammina fino al tramonto, si ascoltano le stelle guidati dalla voce di chi conosce il cielo, si scoprono borghi antichi e aziende agricole dove la terra dialoga ogni giorno col mare.

Il turismo lento e immersivo lascia un’impronta diversa: consente di vedere, certo, ma anche di capire. Di tornare a casa con la consapevolezza che si può viaggiare senza consumare, esplorare senza alterare.

CETS: un patto tra natura e comunità

Il Parco Arcipelago Toscano ha ottenuto la Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS), riconoscimento che premia le aree protette capaci di sviluppare un’offerta turistica compatibile con la tutela della biodiversità.

La radice del risultato è un metodo: una visione condivisa tra enti, operatori turistici e comunità locali. Una forma di governance partecipata che trasforma i parchi in laboratori di buone pratiche, dove si sperimentano modelli replicabili anche altrove.

In questo patto tra natura e persone, il mare ritrova spazio per respirare. Le isole meno accessibili – come Montecristo, visitabile solo in rare occasioni guidate – diventano simbolo di un altro modo di viaggiare: fatto di attesa, rispetto, desiderio paziente.

Agosto, allora, può trasformarsi nel mese della cura, non solo del consumo. Il mese in cui il Mediterraneo ci accoglie, e noi – finalmente – lo ricambiamo. Senza clamore. In punta di piedi; come si fa con le cose preziose.

Scritto da

Redazione

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Fonte: Shutterstock
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Il Mediterraneo, dal latino “in mezzo alle terre”, è da sempre crocevia di storie, contaminazioni, scambi e miti. Omero l’ha definito la “strada liquida”, e la sua Odissea non è la sola narrazione a svolgersi tra le sue sponde. Numerosi sono i racconti, dal passato e contemporanei, che condividono lo stesso scenario.
ACQUA DELL’ELBA ti accompagna in un viaggio che si snoda fuori dai sentieri battuti e che si fa a grandi passi, lungo bianche spiagge silenziose, o per le strade di collina, ma anche restando fermi, seduti su uno scoglio, ammirando un tramonto.

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