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Beauty & benessere

Splendidi ritorni

La più amata dai poeti, venerata per millenni dai popoli di tutto il globo, festeggiata nel folklore di ogni paese: la Regina Primavera sta per reinsediarsi sul suo trono fiorito, e quest’anno vogliamo festeggiarla come merita.

Nel mezzo delle incertezze e della mutabilità delle nostre vite, il ritorno ciclico e instancabile della primavera è una silenziosa rassicurazione: qualcosa di stabile e centrato a cui aspirare, un rifiorire stagionale, che non stanca mai gli occhi e il cuore. Un’esplosione tenue di glicini dove fino a ieri c’era solo la spigolosa verticalità dei rami spogli, un nido di rondini da qualche parte fuori dalla finestra, che ci sveglia la mattina, un arazzo dai colori ancora velati e perlescenti, ma dalla luce inconfondibile.

Ogni primavera è un ritorno che racchiude anche un tacito avvertimento, sembra ricordarci che certi equilibri, certi ritmi originari, radicati nelle sfere profonde della terra, poco hanno a che fare con la nostra piccola volontà, con il nostro lavorìo incessante.

Il cambiare delle stagioni conversa con le parti più antiche e remote della nostra coscienza, lo abbiamo celebrato instancabilmente nei millenni in modi sempre diversi e con gli occhi stupiti rivolti al cielo e ai suoi misteri silenziosi. La festa di Calendimaggio, l’equinozio di primavera, le transizioni dell’oroscopo, le celebrazioni di Holi in Rajasthan, la festa di Valborg in Svezia, i Piccoli Misteri e il ritorno di Proserpina… Nomi diversi in tempi diversi, che indicano la stessa cosa: la fine dei giorni di cieli freddi, il ritorno della luce, i colori che si fanno di nuovo strada sulla terra dopo la lunga notte polare.

La ritualità di certe ricorrenze può cambiare nel continuum spazio-tempo, ma i suoi motivi restano gli stessi. Allora perché non recuperare un po’ delle ritualità del passato e riportarle nelle nostre giornate moderne e veloci, sempre più scollate dai ritmi del corpo e del mondo, per scandire con consapevolezza questi momenti di transizione alla luce? Magari non danzeremo per giorni interi attorno ad una scultura di terracotta, ma non significa che il cerimoniale del saluto alla primavera non possa assumere altre forme.

Ecco dunque delle piccole celebrazioni di primavera, piccole abitudini domestiche e arcadiche, da riprendere o da provare ora che i giorni più freddi sono alle nostre spalle.

Pulizie di primavera per fare spazio a nuovi pensieri

… e a nuove energie, per combattere il ristagno creativo, per alleggerire la casa e l’armadio da tutti gli oggetti inutilizzati, per creare spazio nella nostra vita, un vuoto che possa essere riempito da qualcosa di nuovo e positivo. È il momento di rifoderare cuscini, tappezzare vecchie sedie trovate nei mercatini, spolverare gli angoli più remoti della casa, spalancare le finestre per far entrare aria fresca e sbattere tutti i tappeti al sole. Per scrollarci di dosso la staticità del letargo. Il movimento gioverà al corpo, ma mai come allo spirito.

Fiori? Per primavera? Avanguardia pura

Margherite, camomilla, mimose, rami di mandorli, rose e tulipani: che abbiate il vostro giardino, o che scegliate come me quelli del supermarket, lasciate che i fiori invadano tutti gli angoli della vostra casa, in piccoli vasetti sparsi ovunque. Un modo perfettamente in tema per festeggiare la primavera infatti è circondarsi dei suoi fiori più belli.

La routine beauty che cambia

Se con il freddo avevamo prediletto strati confortevoli di creme e oli nutrienti per la skincare, con l’aumentare delle temperature, come ogni anno torniamo a texture più leggere e in gel, con più acqua e che si assorbono più velocemente. Essence, lozioni, creme-gel sostituiscono piano piano le nostre creme ricche sulle mensole del bagno. Il makeup istintivamente segue lo stesso obiettivo: leggerezza, luminosità e colore. Un’ottima occasione per tirare fuori dai cassetti tutte le cose che non utilizziamo da un po’ e sostituirle a quelle abituali: se strizziamo un po’ gli occhi, sarà come fare shopping in profumeria.

Le giornate più lunghe esigono anche più disciplina con la protezione solare. Se l’inverno ci ha regalato spesso cieli coperti e pioggia, col ritorno dei cieli azzurri è bene proteggere la pelle dai raggi UV. Un investimento per il presente e per il futuro, ormai ampiamente riconosciuto.

Il sole in fronte

Pur con le dovute accortezze del caso, esporsi al sole è un tonico per il corpo e per l’umore. Ci aiuta a regolare i nostri ritmi circadiani, ha enormi benefici sull’umore e sui livelli generali di serotonina, ci infonde all’istante energia e ottimismo. Oltre a questo, favorisce la sintesi di vitamina D della nostra pelle. Insomma, una passeggiata al sole sarà sempre una buona idea.

La pioggia nel pineto: se fosse un profumo

Un cambio di profumo sancisce ufficialmente il passaggio di stagione, ed è anche l’occasione per avventurarsi in una piccola ricerca e sperimentare qualcosa di mai utilizzato prima. Se per l’inverno abbiamo optato per note calde e profonde, perché non dirigerci all’esatto opposto dello spettro e optare per l’effetto “ninfa dei boschi”? Occorre allora scovare legni biondi e luminosissimi, note verdissime e boschive, di muschio di quercia e pino marittimo, e ruscelli nascosti, che scorrono dall’inizio dei tempi su pietre opalescenti.

Che si dia inizio alle celebrazioni dunque, per il ritorno splendente della primavera, della forza creativa e dell’ottimismo, ma anche delle giacche leggere, dell’estro e del rinnovamento, e al sorridere nuovamente alla promessa di infinite possibilità.

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Julia Volk - Fonte: Pexels
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Nataliya Vaitkevich - Fonte: Pexels
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