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Viaggi e scoperte

Kazu Makino, la Adult Baby innamorata dell’Isola d’Elba

Kazu Makino per molte persone è un nome misterioso, ma per i molti fan italiani della band newyorkese dei Blonde Redhead è una musa ispiratrice, una presenza eterea che aleggia sul palco, con la sua voce flebile e il suo portamento punk decadente, come fosse uscita da un film di Godard. Kazu è nata a Kyoto, in Giappone e si è trasferita da piccola negli Stati Uniti, luogo in cui ha incontrato i gemelli italiani Amedeo e Simone Pace, con cui ha fondato la band di cui sopra. Un gruppo di oriundi che attinge tanto dalla scena sonica della grande mela, quanto dalle colonne sonore della nouvelle vague. Nel 2021 però, Kazu decide di scrivere un disco da sola e si fa ispirare dal luogo in cui sta trascorrendo una parte della propria vita: l’isola d’Elba.

Proprio nell’affascinante isola tirrenica amata sia dai turisti italiani che da quelli stranieri per la possibilità di privacy e di luoghi incontaminati a picco sul mare che l’isola riesce a donare, Kazu si è rifugiata per scrivere “Adult Baby”, un disco etereo e immaginifico, molto sperimentale, in cui hanno collaborato artisti di livello incredibile come Amedeo Pace dei Blonde Redhead, The Art Orchestra Of Budapest, Robbie Lee al flauto, Greg Saunier, Ryuichi Sakamoto al piano, Mauro Refosco degli Atoms for Peace, il batterista dei Son Lux, Ian Chang e il produttore Sam Griffin Owens. 

La creatura marina che si trasforma in umana a Capoliveri

L’isola d’Elba è anche scenario e location di un cortometraggio in cui Kazu si trasforma in una creatura marina mistica che ogni cento anni diventa umana: una selkie. Secondo la leggenda celtica, le selkie sono esseri mitologici con fattezze di foca, che sono in grado di uscire dalla propria pelle per poter sperimentare cosa significa essere umani e godere di tutti i vantaggi che esso comporta. Questo fino al richiamo del mare, al quale non si può resistere. Specie se è quello che contorna l’Elba. 

Il cortometraggio è stato girato dalla regista Eva Michon a Capoliveri e si vedono distintamente i chiassi (vicoli) e le spiagge del borgo elbano, mentre Kazu vive la sua esperienza umana per poi tornare a tuffarsi nelle acque blu del mar Tirreno.

Nel film, Kazu, come una novella Sirenetta o una sensuale Pinocchio, giunge sugli scogli e viene portata in salvo da due pescatori – di uno s’innamora – gira il borgo in lungo e in largo alla scoperta delle sue meraviglie. Tanto che se non fosse un video musicale potrebbe sembrare un filmato turistico, da quanto invoglia a prendere tutto e partire alla volta dell’Elba. 

In un’intervista, Kazu Makino spiega com’è capitata nella piccola isola Toscana: “C’è stato un momento in cui a New York mi sembrava di vivere più per gli altri che per me stessa, e l’aria era così inquinata e pesante che ne risentiva anche la mia salute fisica. Avevo iniziato a pensare che se fossi rimasta lì sarebbe successo qualcosa di brutto, non so spiegarlo. Me lo sentivo. A un certo punto ho dovuto ammettere che mi serviva un po’ di riposo ed è stato allora che ho trovato rifugio all’Elba. Ricordo che appena arrivata mi ha trasmesso subito una sensazione di calma che è poi rimasta”.

L’isola d’Elba come luogo dell’anima

L’isola d’Elba era già una meta conosciuta per Kazu, racconta che l’ha vista la prima volta quando era innamorata di Amedeo Pace, con lei nei Blonde Redhead, che qui svolgeva un lavoro stagionale. Si erano conosciuti a New York, poi ognuno per la sua strada. Si scrissero molte lettere, finché lei non decise di raggiungerlo sull’isola. Essendo giapponese, Kazu è attratta dalle isole, visto che la sua terra natale è un arcipelago, ma non solo. Dice: “L’Elba era anche terra di miniere, non ci sono soltanto mare e sole: a volte penso ci sia del magnetismo nel terreno che attira certe sensibilità come la mia. È una teoria”.

È questa la storia di un’artista forte ma anche molto fragile, che ha cercato la libertà partendo dal Giappone a 18 anni e che, in pieno della propria maturità artistica, ha trovato nell’isola d’Elba, nei suoi luoghi e nel suo mare, un rifugio dal mondo e dalle sue velocità, per vivere una parte della sua vita col ritmo naturale, ed essere così ispirata a scrivere, suonare e cantare per sé stessa, all’interno di uno dei luoghi più belli e caratteristici del nostro Paese.

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Fonte: Shutterstock
ACQUA DELL’ELBA ti accompagna in un viaggio che si snoda fuori dai sentieri battuti e che si fa a grandi passi, lungo bianche spiagge silenziose, o per le strade di collina, ma anche restando fermi, seduti su uno scoglio, ammirando un tramonto.

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