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Collaborazioni

Creatività liquida: intervista a Paola Edvige Fiori

Architettura, design, arte e fotografia. Un contenitore creativo multidisciplinare, materico ed elementale, che raccoglie suggestioni mediterranee e identitarie e le trasforma in linee, oggetti, immagini. Un invito ad andare oltre con lo sguardo e col pensiero, a riconsiderare l’interconnessione e a riconnetterci con l’ambiente naturale.

Ciao Paola, e grazie per il tuo tempo. Pensando alla nostra intervista, la prima immagine che mi è saltata agli occhi è il tuo logo: ci racconti cosa rappresenta, cos’è Dieciottantanove e da dove arriva il nome che hai scelto?

Buongiorno a te Gaia, e grazie per il tuo interesse verso il mio universo creativo. Il progetto Dieciottantanove nasce inizialmente come brand di stampe ed elementi decorativi legati al mondo dell’interior design, ma posso affermare che è, di fatto, un’entità multisfaccettata che mi rappresenta, dove confluiscono tutti i miei interessi: dall’arte, alla fotografia, passando attraverso il design. Tutti questi ambiti sono interconnessi e il fatto di aver studiato architettura mi ha consentito di approfondirli e di renderli parte della mia vita.

Il logo è la stilizzazione di un motivo in ferro battuto che avevo osservato qualche anno fa passeggiando tra le vie del mio paese, mi aveva colpito perchè è semplice, complesso ed elegante al tempo stesso.

Il nome Dieciottantanove è un riferimento al mio mese, ottobre, il decimo in calendario, ed al mio anno di nascita, il 1989.

Tanti stimoli creativi, un solo universo. Da dove arriva la tua ispirazione?

La mia ispirazione è sempre e comunque la Natura, essa ci offre stimoli continui ed inaspettati, siano essi i colori di un tramonto, la forma di una foglia, la texture di un fiore, la luce del sole riflessa nel mare: è una continua sorpresa che mi lascia sempre senza parole e con un senso di magia.

Ho cercato di coniugare questo amore per la Natura, intesa come Universo che ci accoglie, con i miei studi e la mia formazione accademica di architetto: i motivi principali delle grafiche e dei pannelli che creo come designer derivano dalla scomposizione del disegno di un capitello ionico. Ho voluto giocare con forme e proporzioni per creare, sino ad ora, sei disegni fondamentali, non escludo di continuare a sperimentare in futuro per idearne di nuovi!

Quando è nato e qual è il tuo rapporto con l’acqua? E quando invece è entrata nel tuo immaginario di designer?

L’acqua è da sempre un elemento che sento molto affine, sin da quando ero bambina, mi ha sempre affascinato la sua totale versatilità, il fatto che sia amorfo ma al tempo stesso possa prendere le sembianze del contenitore in cui è inserita, i giochi di riflessione che è in grado di creare e la capacità di far cambiare forma agli oggetti quando sono in essa immersi.

Questo elemento straordinario e prezioso è entrato in modo più consistente nel mio immaginario quando, nel 2023, ho presentato al Fuorisalone la collezione Elements –  quattro elementi+1: non a caso i pannelli dedicati all’acqua erano i primi, in ordine espositivo, all’interno dello spazio della mostra, avevo deciso di rappresentare il tipo di acqua che più mi affascina, ovvero quella del mare, in tutte le sue sfumature di colore.

Parliamo del progetto fotografico Cartoline dal Mediterraneo: il titolo mi fa pensare a chi manda un messaggio, un saluto, per farsi sentire. Cosa raccontano queste cartoline di te? Perché hai scelto il Mediterraneo, e più in generale qual è il mood del progetto?

Questo progetto è nato, come tutte le cose che poi divengono serie, in modo del tutto casuale, penso però che la voglia di raccontare il Mare attraverso la fotografia fosse già insita in me, riguardando alcune fotografie scattate più di dieci anni fa ho infatti colto molte similitudini in termini di scorci, tipologie di dettagli raffigurati… qualcosa era già dentro di me e doveva solo essere tirato fuori! Ho scelto il Mediterraneo perché il Mare Nostrum è la culla della nostra civiltà, del nostro modo di essere, il Mediterraneo accomuna tutti i popoli delle terre che vi si affacciano. E’ in grado di unire territori lontani, di generare similitudini e contrasti, è una scoperta continua!

Nel progetto ci sono fotografie che ritraggono il mare e altre in cui è assente, ma c’è. Secondo te, il mare è forse una presenza che si sente anche quando non si vede? E in che modo?

Assolutamente sì, il mare “c’è anche quando non si vede”, è come un’entità in grado di generare scorci, immagini, modi di vivere, usi e costumi, è l’archetipo del nostro modo di vivere, fatto di sole accecante sulla pietra avorio, di luci dorate al tramonto, di lenzuola stese al sole che ondeggiano cullate dalla brezza.

Vita di mare è il nome del nostro magazine, cosa evoca per te questa immagine? Inoltre: tra i luoghi ritratti c’è anche l’Elba, hai un legame particolare con l’isola?

La Vita di mare è per me fatta di tutti quei momenti dolci e spensierati trascorsi in compagnia del blu: una nuotata al mattino, un panino mangiato sulla battigia, il calore degli scogli sulla pelle, il luccichio caldo del tramonto sull’acqua, il contemplare notturno della luna che si specchia nel mare. L’Elba è un’isola a me molto cara dove sono stata molte volte, con i miei genitori in bellissime vacanze estive e, più tardi, nella mia vita più adulta.

È una piccola gemma nel nostro mare, dove si alternano sabbia e roccia, blu e turchese, ogni scorcio è magico, è un’isola della quale, più di tutte, ricordo i profumi e, negli anni, ho conosciuto lì molte persone speciali che fanno parte ancora oggi delle mie amicizie.

Mi dicevi che Cartoline dal Mediterraneo è un progetto itinerante, c’è qualcosa del Mediterraneo - o più in generale del mare - che vorresti ancora raccontare?

Assolutamente sì, itinerante perchè mi piacerebbe poter portare questa mostra in tutti i luoghi che vengono raffigurati nelle fotografie. Mi piacerebbe poi approfondire l’aspetto più architettonico legato al mare, ovvero i caratteri degli edifici storici che si affacciano sul Mediterraneo, passando per alcune zone che ancora non ho esplorato, penso ad esempio ad alcune zone della Sicilia e della Grecia, accomunate dalla classicità, o ad alcuni paesi del Nord Africa dove ancora non sono stata.

E adesso siamo tutti curiosi: quando e dove sarà possibile vedere le tue fotografie?

La mostra partirà da Milano, presso lo spazio Open dal 3 Aprile sino alla seconda metà del mese, con un evento conviviale il giorno 16. Ripartirà poi durante l’estate verso altri porti per utilizzare un linguaggio nautico, ma svelerò tutto man mano.

Siamo arrivati alla fine di questa bella intervista, per la quale ti ringrazio molto. Ultima domanda: stai già lavorando a qualcosa di nuovo? Vuoi darci qualche piccola anticipazione?

Grazie mille a te Gaia, è stato davvero un piacere ed un onore per me. Quanto ai nuovi progetti, assolutamente sì, sto continuando a sperimentare con il concetto di griglia, portando avanti quello che avevo mostrato durante la Milano Design Week del 2023, realizzando ora dei pannelli in legno e dipinti poi da me. Fa tutto parte di un progetto più ampio, che si chiama World Beyond – MondoOltre ovvero quello che noi possiamo vedere e percepire al di là della griglia che diviene un filtro attraverso il quale osservare la realtà che ci circonda. Il tutto sarà poi anticipato dall’uscita di un corto che spiega la genesi concettuale di questo progetto, non escludo, sempre in futuro di poter sperimentare, utilizzando lo stesso concept, anche con altri tipi di prodotto, ad esempio arazzi e tappeti, ma sono tutte cose che svelerò durante la seconda parte dell’anno

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Courtesy of Paola Edvige Fiori
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ACQUA DELL’ELBA ti accompagna in un viaggio che si snoda fuori dai sentieri battuti e che si fa a grandi passi, lungo bianche spiagge silenziose, o per le strade di collina, ma anche restando fermi, seduti su uno scoglio, ammirando un tramonto.

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