Dalle erbe piemontesi al mito napoleonico: scopri la vera storia dell’Acqua di Colonia, il profumo agrumato che ha segnato un’epoca.
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C’è un istante, poco dopo il tramonto, in cui l’aria si addensa in un sussurro. È allora che il gelsomino notturno prende voce nel suo profumo.
C’è qualcosa, negli sport, che parla direttamente all’anima. Il corpo si risveglia, l’energia sopita si sprigiona, e noi ci sentiamo più vivi.
Ad agosto il Mediterraneo si riempie di corpi, voci, risate. È il tempo della luce che scalda e delle giornate che sembrano non finire mai.
Ci sono profumi che non svaniscono. Rimangono sulla pelle e nell’aria, come un ricordo. Scopri le fragranze femminili che lasciano il segno, giorno dopo giorno.
Avvolti dai flutti, conservati per secoli dagli abissi, improvvisamente, un giorno d’estate di cinquantatré anni fa, i Bronzi di Riace affiorano dal fondale sabbioso a poche centinaia di chilometri a largo della costa calabra.
Fin dagli albori, tra i flutti cobalto della mitologia del mare, non hanno nuotato solo divinità placide e benevole ma anche creature spaventose e mostri famelici che raccontano della paura ancestrale per ciò che non si può dominare.
Il Mediterraneo, dal latino “in mezzo alle terre”, è da sempre crocevia di storie, contaminazioni, scambi e miti.
Omero l’ha definito la “strada liquida”, e la sua Odissea non è la sola narrazione a svolgersi tra le sue sponde. Numerosi sono i racconti, dal passato e contemporanei, che condividono lo stesso scenario.
Esiste una colonna sonora perfetta per ogni estate, e questa è tutta italiana: una playlist da cantare a squarciagola in macchina, con i finestrini abbassati e la pelle ancora salata, ma anche da ballare sotto le stelle, a piedi nudi sulla sabbia.
All’orizzonte emergono due lembi di terra: sono le Isole Lérins, un arcipelago che custodisce l’anima segreta della Costa Azzurra - silenzi magnetici, natura incontaminata e antiche storie sussurrate dal mare.